martedì 25 settembre 2007

Un giorno da turisti, uno

Forse voi ne sapete più di me. Da quando ero un bimbo ho sempre desiderato andare allo zoo, ma non ho mai saputo di uno zoo a milano: quando ho chiesto ad amici o parenti mi hanno risposto solo con frasi interrotte e non troppo consapevoli. Non lo so proprio, resta il fatto che nei miei quasi 22 anni milanesi non mi è mai davvero capitato di visitarne uno.
E tutti quei film ad accrescere la mia invidia nei cofronti di quei bimbi viziati che potevano andare allo zoo quando volevano.
Allora perchè non sfruttare l'alba di un weekend sconvolgente, nel bene e nel male; non preoccupatevi, nulla di grave... Un sabato così non lo si vedeva da tanto, io, 4 amici italiani e perchè no qualche ungherese, un pao d francesi a chiudere la compagnia di quel giorno da turisti, uno. Direzione zoo di Copenhagen, metà dello zoo, almeno per ora...metà di una giornata lunghissima.
E mancava solo scoprire il giorno dopo che Pilar è un'animalista convinta. Lo ammetto, è davvero un po' triste vedere quegli animali incatenati tra mura così piccole, ma che ci volete fare? Il mio primo giorno in uno zoo! Che dite? Sono perdonato? Che ne pensate? Affascinanti.

lunedì 17 settembre 2007

Pulito come il profumo...

E così arriva il weekend e con esso il preziosissimo tempo per il bucato. Il mio primo bucato da solo, in terra straniera, un bucato che mi ha fatto compagnia per non meno di una giornata intera...
Non vi parlerò della scoperta delle due asciugatrici non funzionanti, nemmeno delle inutili peripezie all'interno del campus, nel vano tentativo di trovarne una...in un paese in cui 15 gradi fuori sono segno di una giornata da favola...non vi parlerò neppure di quelle sensazioni nuove...quel profumato candore che invadeva ogni cosa, il contatto con quelle superfici così familiari, ma fresche, umide come mai prima di allora. Il vento che qui soffia perenne regalando limpidezza ad ogni dove.
Vi lascio solo assaporarne un'immagine, in un blog che lascia sempre più inespresso quel che vuol significare...

domenica 9 settembre 2007

Una nuova bici

Eccomi al mio primo non-post dalla Danimarca, il motivo per cui non vi vengo a trovare nè scrivo...è il più banale e semplice di tutti...qui non ho mai un secondo libero e corro dal mattino alla sera, una vita frenetica e travolgente ma soprattutto nuova mi ha conquistato. Persino ora di domenica al ritorno da una lunghissima nottata in Copenhagen, dopo una colazione a base di 3 caffè, e dopo la tragica fine dello yogurt, non ho tempo per fare nulla...correrò a farmi una doccia poi pranzo riparazione della mia nuova bici da donna, e un po' di studio per quell'esame che già incomncio a odiare...
A parte questo, e a parte i momenti un po' malinconici, quel po' di sconforto che ogni tanto si fa strada dentro di te, è tutto immensamente stupendo. Mille persone nuove, da paesi più o meno conosciuti, tutti insieme con uno scopo comune. Magnifco.Protagonisti di una realissima fiaba.
Ma la cosa più bella fra tutte, è scoprire una vita del tutto nuova, in cui più niente è dato per scontato, perchè qui ogni cosa te la devi conquistare, anche la più banale, è ricominciare a vivere da zero. Perchè io una bici l'ho avuta er tutta la mia vita, e non mi è mai neppure stata troppo simpatica, ma quando da essa dipende la tua vita e la tua giornata, impari ad amarla, diventa il bene più prezioso che tu possa avere, ma tu non l'hai.
Però un giorno riesci a trovarne una, persino brutta, persino da donna, ma è tua, te la sei conquistata e quella è una soddisfazione vera. Imparo a respirare di nuovo, tanto profondamente quanto mai avevo fatto sino ad ora.
Scusate l'eccitazione, ma ho poco tempo, e il finale del post lo lascio non scrtto, in silenzio, dedicato a quelLA e a quelle persone, che ora sono tutt'altro che eccitate. Quelle che magari vivono anche una vita nuova, ma un destino crudele vuole rendere quella vita troppo simile alla prima, troppo dolorosa.
Volevo solo dire, non mi dimentico di te, o di voi.

domenica 26 agosto 2007

Grazie...

Non ci potevo credere.
Non so se capita anche a voi o sono soltanto io l'essere malato: un essere che ama talmente tanto il cinema e i film, che spesso si ferma a pensare. Si ferma di fronte a cose banalissime, di fronte ad attimi apparentemente inutili, uguali a tanti altri e si chiede: "E se ora accadesse questa cosa?". Una qualsiasi cosa, purchè stranissima e incomprensibile, bella brutta, paurosa purchè stupefacente.
La realtà è diversa dai film, in questo senso a volte mi sono sentito deluso, perchè questi eventi assurdi, che potrebbero rendere la vita una favola, arricchendola di stranezze e sorprese, cancellando definitivamente la parola "routine", non accadono. E la vita rimane un po' grigia, un po' ripetitiva.
Poi una sera scopri che la vita in verità è un film. Accade la cosa più cinematografica e indimenticabile che ti può accadere. Questo mi hanno regalato i miei amici. Una festa per la mia partenza che è semplicemente un sogno, favoloso immenso e soprattutto reale.
Quando vieni accompagnato in un locale, vedi le luci spente e d'improvviso compare un coro di persone tutte conosciute, ma tutte, tutte! Tutti gli amici di sempre, radunati lì, amici che persino non si erano mai conosciuti prima di allora, 70 persone lì solo per te, in un locale, solo per te...e tu vuoi solo piangere commosso fino al midollo, fino al cuore.
Riprendi coscienza e realizzi che erano mesi che questa festa prendeva vita, mesi di intrighi di ricerche di sotterfugi perchè tutto rimanesse una sorpresa, per chiamare persino le persone più impensabili. Poi ripensi a tutte le cose strane e incomprensibili che ingenuamente avevi digerito e ti chiedi: "Come ho fatto a non accorgermene?". E forse la risposta è che non volevi accorgertene, perchè solo così sarebbe stata la festa più bella della tua vita.
Insomma grazie, perchè mai nessuno ha fatto così tanto per me.
E mentre te lo stai dicendo scopri che i tuoi amici suoneranno per te tutta la sera, che quegli strumenti sono i loro, che suoneranno e canteranno per te. Che tu salirai sul palco e canterai insieme ai Made in Heaven. Rigorosamente stonatissimo.
Grazie Paola, la prima organizzatrice, nessuno ha mai organizzato tanto per me, sei stata stupenda, grazie a tutti i presenti, a tutti.
Grazie per la bandiera dell'italia con la firma e la dedica di tutti.
Grazie per gli striscioni e i murales.
Grazie ai Made in Heaven e alle loro dediche.
Ma i grazie sono troppi, riempirei pagine e pagine, solo grazie grazie grazie.
Dopo una festa così, partire è davvero difficile, ma domani si parte, perchè di "routine" non ne voglio davvero sapere. Quando vita e film diventano una cosa sola.

giovedì 23 agosto 2007

Dal Tramonto all'Alba

Non è il titolo di un film, ma il periodo che separa il ritorno dalla mia isola dalla partenza più rivoluzionaria della mia vita, almeno fino ad ora. Qualcosa che finisce e qualcosa che inizia. Sono molti i tramonti, ma spero che l'alba possa eguagliarli nella sua maestosità. Quella che vedete è una foto di un tramonto, in quel dell'Elba.
Sono ancora qui su questo blog, non so per quanto, nessuna spiegazione per ora...e per la verità per ora non voglio neppure parlarvi della vacanza.
Giorni di passaggio, preparativi infiniti. Come non mai sentimenti ed emozioni si sommano e sovrappongono in una miscellanea indecifrabile, la verità è che neppure io so cosa prevale.
Volevo che il vero argomento di questo post fosse un altro, e spero di non dilungarmi...come a dire...mettetevi il cuore in pace che qui facciamo notte...
Relativismo. Si, in fondo potrei racchiudere in questa parola un pensiero che da qualche mese mi si presenta e ripresenta di continuo, inquietandomi. Perché io ho sempre creduto in qualcosa, l'idea di dovermi impegnare e di dover lottare per ciò a cui tengo e per ciò che mi piace nella vita. Un'idea così fragile ed eterea. "Studiare per cosa?" Perché in fondo mi piace, perché mi da molto, perché probabilmente troverò un lavoro che mi stimola, e mi riempirà il portafoglio. Tante belle cose, sembra tutto così semplice e scontato.
Per me non lo è. C'è il relativismo, perché queste cose possono essere viste da un punto di vista diverso, molto diverso. Vedo lavorare tante persone vicino a me... e mi chiedo... “Ma è davvero questo quello che voglio?”. Perché vedo persone che magari tengono al proprio lavoro, che ne traggono ispirazione e soddisfazioni, ma sono quasi sempre lavori che riempiono giornate intere. Insomma a che servono i soldi, se poi ti manca il tempo? Se il tuo unico tempo, sono quelle due ore dopo cena in cui sei troppo stanco per fare qualsiasi cosa di creativo, per coltivare progetti, rapporti, quelle cose che ho sempre reputato in ogni caso più importanti del lavoro.
Probabilmente ragiono ancora con la mentalità di uno studente, in effetti ancora lo sono, ma quando quest'anno mi è capitato di lavorare giorni interi, senza quel tempo da dedicare a me stesso, io mi sentivo in credito di quelle ore; ma la verità è ben diversa, la verità è che è proprio quella, la normalità.
E poi vedo altre persone accanto a me, persone alle quali del lavoro o di impegnarsi per una posizione non è mai fregato nulla; ma vivono anche loro, e forse staranno studiando meno, o non studieranno per nulla, magari faranno per tutta la vita un lavoro che non piace, mal pagato e ripetitivo, ma vivranno, e forse il fatto di non impegnarsi permetterà loro semplicemente...di dedicarsi ad altro, a ciò che in fondo forse è quello che conta, persino per me...i rapporti.
Probabilmente è solo troppo presto, poiché non posso avere neanche una lontana idea di quello che farò del mio futuro, ma non posso fare a meno di pormi queste domande..."Sto facendo davvero la cosa giusta?" Partire per due anni, andare a studiare in Danimarca significa tante cose, significa voler cambiare conoscere, esplorare, rischiare, divertirsi. Eppure prima di tutto, è un modo per coltivare quel futuro, quel lavoro, che non sono certo sia davvero quello voluto.
Nel prossimo post tenterò di azzardare una risposta, intanto, a voi la parola.

venerdì 3 agosto 2007

Perchè 'Pigmalione'...

Prima di partire volevo sigillare questo istante, incidendovi segni indelebili, tra i flussi vorticosi di parole senza meta. Frutto di pensieri e sentimenti miscelati e sovrapposti; si sono dispersi in quell'istante ormai dimenticato. Ora ciascuno ricerca il proprio zenit.
Io spero. Spero che quando sarò sulla mia isola, quando sarò su una spiaggia o su quella cima e come ogni anno osserverò il cielo, rinnovando l'intimo segreto di quell'appuntamento con le stelle, troverò la mia strada. Ordine e chiarezza mi saranno restituiti. Il cielo piangerà sopra di me, mentre stelle scorreranno sulle mie guance, umide e salate come l'essenza stessa della vita. Quell'istante mi terrorizza, poiché sarò solo, eppure mi manca.
Sento che oggi finisce una fase di questo blog, e volevo solo rivelarvi, quella che è stata la sua origine nonché il suo scopo. Tanto ho atteso e il momento è giunto. Quando qualcuno mi ha chiesto per la prima volta: “ Perché 'Pigmalione' ”?
Il dolore aiuta la creatività, solo la noia la fa smarrire, o la fuga. Ora mi sento creativo e il blog è la dimora della mia creatività, sede dei miei esercizi mentali e stilistici. “Pigmalione” è il simbolo della dedizione alla mia opera, all'Arte tutta. Così è da quando Ovidio e chi prima di lui scrisse del re di Cipro. Pigmalione, lo scultore che si innamorò della sua creazione: una statua d'avorio raffigurante una donna, Galatea era il suo nome. Tanto egli amava la sua opera, sintesi di arte e realtà, che finalmente alla sua statua fu donata la vita, dalla dea dell'Amore in persona. Il suo cuore iniziò a battere i suoi occhi a brillare, il suo corpo a riempirsi di calore, di un'anima sensibile e di forti emozioni. Amore li avvolse.
A volte sembra davvero che sia il destino a disegnare la storia di un blog, e le vite delle persone. E forse vorrei che questa sia la mia favola, aiutare la mia statua di diamante, a sentire ed ad emozionarsi di nuovo, così come un tempo, come solo Lei sa fare.
Raggiungimi.

giovedì 2 agosto 2007

Prima di partire...

Cari lettori, il giorno della partenza si avvicina, la prima delle due partenze. Il 4 agosto, ad un'improbabile orario del mattino mi ritroverò incosciente nel pieno dell'autostrada, direzione Isola d'Elba.
Il ritorno è previsto per il 18 agosto, certo non sarebbe male poter posticipare, ma questa è un'altra storia. Per due settimane non scriverò, ne verrò a trovarvi, se non magari un giorno o due.
Sono passati quasi 10 mesi dall'apertura del blog, se ci penso mi sembra impossibile, sono passati davvero veloci. Volevo anzi scusarmi, perché negli ultimi due mesi sono stato molto evanescente, sia sul mio blog, che sui vostri. In verità no, non mi scuso, perché era esattamente ciò che dovevo fare, causa impegni e faccende varie. “Cos'è un blog?”, e “perché l'ho aperto?”...ancora una risposta non la trovo: mi permette di confrontarmi, e di creare, questi sono già due motivi importanti. Poi mi interrogo sulla natura dei rapporti che si instaurano tra bloggers e non me li so spiegare, forse servirebbe solo inventare una parola nuova...è strano vedere che a volte conoscono cose che neppure alcuni dei miei amici più intimi sanno, e poi di fatto non sanno nient'altro di me...
Queste incertezze mi fanno pensare, e se sono sicuro che dopo le vacanze tornerò a scrivere non sono certo di dove lo farò, da un po' di tempo penso di cambiare blog e di variarne anche i contenuti...inutile pensarci ora, in ogni caso vi terrò aggiornati.
Ho aspettato tanto queste vacanze, pensando che finalmente avrei potuto raggiungere ciò che desideravo di più. Al contrario questi giorni si stanno rivelando i più brutti, soffro sinceramente, e tutto lo svago non fa altro che alleviare una pena che comunque rimane. Mi sono lasciato coinvolgere e sono contento di averlo fatto, quando lo si fa le sofferenze sono sempre incluse, scritte piccole piccole tra le clausole dell'accordo. Tra noi e la vita. Spero che presto le cose cambino, che possa godermi la vacanza in arrivo anche se non è la vacanza che voglio. Confido che le cose si risolvano in un realissimo sogno, confido in Lei...